PARTE SECONDA
Premessa
L 'acerrimo nemico della Confraternita è il Maligno e la sua opera più infida: il peccato. Guardiamo quanti peccati abbiamo commesso! E sì che non li possiamo conoscere tutti! Dio solo li conosce. E cosa abbiamo fatto peccando? Ascoltiamo la santa fede: abbiamo resa deforme, schifosa la nostra anima, abbiamo noi infangata l'immagine di Dio. Che orribile cosa è un'anima in peccato mortale! Peccando abbiamo insultato, disprezzato, calpestato Iddio. Abbiamo imitato quei Giudei che lo hanno schiaffeggiato, sputacchiato, flagellato, crocifisso. Un Dio! Che è infinitamente santo e buono! Un Dio! Il nostro creatore e conservatore, assoluto padrone! Guardiamo Gesù sulla croce: vediamo quanto ha fatto, quanto ha patito per noi. E che cosa abbiamo guadagnato coi nostri peccati? Abbiamo perduto tutti i meriti delle opere buone, abbiamo perduto il paradiso, abbiamo meritato un inferno eterno. Se la morte, che è nelle mani di Dio, ci avesse colpiti nello stato di peccato, dove ci troveremmo noi adesso? Lo dice la santa fede: saremmo nell'inferno coi demoni e coi dannati in quel fuoco orribile, in quelle fiamme, in quei tormenti, a piangere, a tormentare, a bestemmiare, senza speranza di mai più uscirne. Ah, quanti, anche giovinetti, che hanno offeso meno gravemente di noi il Signore, sono già sepolti in quella orribile fornace di tormenti! Ringraziamo allora il Signore della pazienza che ha con noi, della misericordia che ci ha usato. Detestiamo i nostri peccati, chiediamo perdono a Dio, promettendogli la fedeltà per l'avvenire. Mai più il peccato mortale: piuttosto la morte. Il nostro buon Dio dobbiamo amarlo.
Le provvide disposizioni stabilite in questo Statuto per
il promovimento dell'amore verso il Creatore non otterrebbero lo scopo
prefisso, ove rimanessero neglette le discipline che mirano alla vera
coltura dello spirito ed al miglioramento dei costumi.
Perché adunque tutto abbia a procedere con ordine in questa
Compagnia, e i Confratelli conoscano i doveri che ad essi incombono,
trovasi necessario di sancire il presente Regolamento, il quale dovrà
da ciascuno osservarsi colla voluta esattezza.
· Sono tenuti ad intervenire sollecitamente alle
adunanze della congregazione e ai bisogni impellenti della Parrocchia.
· Nelle adunanze dovranno essere costumatissimi, cogli occhi bassi,
non saltellanti qua e là, con portamento umile e divoto.
· Potranno portare un vestito non necessariamente uniforme, poiché
la somiglianza tra i confratelli sarà nella purezza e castità
dell'anima e non nell'esteriorità lubrica del corpo.
· Alle adunanze non oseranno condurre seco fanciulli d'ambo i
sessi, a meno che non siano già stati votati, fin dalla nascita, al
Santo Servizio dell'Altare.
· Non andranno in luoghi pericolosi, non parteciperanno a balli, a
mascherate, a teatri e a divertimenti mondani.
· Non saranno facili a farsi degli amici; soprattutto non
parleranno di cose sconvenienti a giovani onesti.
· Trovandosi casualmente in luogo dove si parlasse di cose non
buone, se ne allontaneranno senza rispetto umano e non penseranno più
a ciò che avessero udito.
· Useranno un contegno sodo e modesto anche nel conversar coi loro
compagni e fratelli, perché i buoni giovani cristiani sono gli
angeli della terra e debbono imitarli nella conversazione.
· Mortificheranno la curiosità, non leggeranno mai libri o
carte che trattino di cose frivole o leggere; molto meno poi leggeranno i
libri proibiti dalla Chiesa.
· Riceveranno di buon grado le ammonizioni e correzioni che loro
venissero date pel buon andamento ed ordine delle adunanze, e pel decoro
della stessa Compagnia.
· Si guarderanno di rispondere in termini ingiuriosi od alterati ai
loro superiori, ed astenersi molto più dalle pubblicità
ancorché venissero corretti al torto e contro ragione.
· Non avranno rispetto umano a mostrarsi in ogni occasione giovani
veramente cristiani e casti. Non si vergogneranno mai davanti a nessuno di
essere e di mostrarsi veri Germani Orianini. Non si vergognano i Turchi di
mostrarsi Turchi, perché ci vergogneremo noi di mostrarci cristiani
cattolici?
Siccome la Confraternita è un'aggregazione di persone divote, che
si offrono spontaneamente pel culto e decoro dell'Unico e Trino Signore,
così debbono precedere gli altri col buon esempio nell'onorarLo.
Osservate queste regole e mettete in pratica queste opere pie di pietà
e di religione e la vostra Compagnia sarà ben accetta a Dio, ai
santi Francesco ed Ignazio e sarà per voi cagione di eterna salute.
· Se un Confratello avvisato per ben tre volte,
continuasse a trascurare i Santi Sacramenti, non confessandosi forse che
solo alla Pasqua o fors'anche, Dio non voglia! Omettendo anche questa,
verrà subitamente cancellato.
· Quel Confratello che sarà pertinace a non obbedire ai
superiori, ovvero li insulterà, non umiliandosi a chiedere scusa,
cesserà immantinente d'appartenere alla Compagnia.
· Chi si abbandonasse ad una vita indisciplinata o tenesse pratiche
scandalose o subilasse compagni od altri in danno grave del Consorzio
stesso, se rifiuta di cambiar vita, dopo che ben tre volte l'abbiano
corretto, venga pure eliminato dal numero dei Confratelli.
· Quel Confratello che porterà pubblicamente odio e non vorrà
far pace e perdonare (salvo sempre i diritti di buona giustizia) dopo la
terza ammonizione sia cancellato e bollato di disprezzo ed eziandio grave
ignominia.
Tutti i confratelli terranno copia di questo regolamento, perché nessuno possa allegare scuse di ignoranza e poiché tutti li osservino puntualmente.
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